Il disturbo della memoria non è necessariamente legato ad uno stato patologico del soggetto o ad una sua deficienza mentale cronica, anche se in casi piuttosto gravi è utile rivolgersi ad un neurologo o ad uno psicologo. Ognuno di noi è dotato di differenti capacità mnemoniche, che aumentano o diminuiscono in base a fattori esterni come l’età che avanza. Infatti è stato testato da alcuni studiosi che i giovani siano dotati in generale di una maggiore capacità di ritenzione a breve termine a scapito di una forte memoria storica; mentre negli anziani avviene esattamente il contrario: questi ricordano con più facilità ciò che è avvenuto nel passato piuttosto che quello che è avvenuto in tempi più recenti.
Tra i disturbi della memoria ricordiamo le amnesie, le dismnesie, le allomnesie, le allucinazioni e la cattiva memoria.
- Le amnesie sono un disturbo della memoria a lungo termine, una persona che ne è affetta non è in grado di ricordare alcuni eventi della sua vita. Esistono amnesie pressoché genetiche che colpiscono l’essere umano in momenti particolari della propria vita, al fine di rimuovere sensazioni e desideri penosi o imbarazzanti. Questo tipo di amnesie, dette cliniche, si instaurano dopo un fatto traumatico per motivi di autodifesa o effettivi danni cerebrali. Esistono amnesie, dette retrograde, in cui vengono rimosse solo alcune esperienze ma non viene intaccata la capacità del cervello di incamerare nuove nozioni o esperienze. In questo specifico caso il paziente affetto da amnesia retrograda potrebbe ricordare di aver studiato una determinata lingua, ma non ricordare il suo nome o il nome dei suoi familiari. Le amnesie, dette anterograde, invece agiscono maggiormente sulla memoria a breve termine, impedendo la fissazione di concetti nella memoria subitanea. Le cause di tale amnesia sono di origine traumatica o dovute ad infarti o tumori cerebrali e spesso comportano ad un’incapacità da parte del paziente di creare una nuova struttura mnemonica. Tutte le tipologie di amnesie rientrano nelle alterazioni mnemoniche di ordine quantitativo, in quanto interessano aree di ricordi di varia ampiezza.
- Tra i disturbi di tipo qualitativo, ovvero tutti quei disturbi della memoria che incidono sulla qualità o modalità del ricordo, troviamo: le dismnesie, ovvero l ‘incapacità di richiamare alla mente determinati momenti o sensazioni; le allomnesie, dette anche illusioni della memoria, ovvero delle alterazioni della struttura originaria di un ricordo (sia introducendo delle semplificazioni nei particolari, che cambiandone la localizzazione spaziale); e le allucinazioni, ovvero la creazioni di veri e propri ricordi che si inseriscono nel tessuto cognitivo del paziente impedendo a quest’ultimo la distinzione tra il reale e la produzione irreale della memoria.
- Il concetto di cattiva memoria esula invece dai disturbi di memoria più gravi, è invece associato ad una scarsa attenzione dell’individuo, ad una pigrizia mentale e al poco allenamento mentale fatto durante la propria esistenza.