I venti sono movimenti orizzontali di masse di aria generati dalla presenza di zone a diversa pressione atmosferica. L’aria si sposta dalle zone ad alta pressione (aree anticicloniche) verso le zone a bassa pressione (aree cicloniche). Quando parliamo di venti dobbiamo considerarne la velocità e la direzione. La velocità del vento, misurata in m/s (metro al secondo) o in Km/h (kilometri orari), viene registrata per mezzo degli anemometri. La direzione è individuata da banderuole metalliche che ruotano orientandosi secondo la direzione della corrente in arrivo, oppure da maniche a vento a strisce rosse e bianche e viene indicata spesso con la nomenclatura della rosa dei venti. In marina i venti sono classificati secondo la scala di Beaufort, che valuta la velocità del vento in base allo stato del mare: da mare piatto (grado 0) a uragano (grado 10-11).
I venti sono suddivisi in costanti, periodici e occasionali. Tra i venti costanti ricordiamo gli alisei, che soffiano dai Tropici verso l’Equatore durante tutto l’anno, questo avviene perché la temperatura dell’aria è sempre elevata in prossimità dell’Equatore, mentre ai Tropici si ha costantemente una pressione più bassa. Tra i venti periodici e occasionali ricordiamo i monsoni, le brezze di terra e di mare. L’origine di questi venti è legata al diverso comportamento della terra e del mare esposti ai raggi solari: la terraferma sottoposta ai raggi solari si riscalda molto velocemente, ma altrettanto velocemente si raffredda; il mare invece si riscalda più lentamente, ma altrettanto lentamente perde il calore raccolto. Questo comportamento differente del mare e della terraferma rispetto al Sole è alla base dei monsoni. Durante il mese di maggio, la terraferma che nel periodo primaverile si è riscaldata maggiormente rispetto al mare, è diventata una zona di bassa pressione. Ciò comporta che le masse d’aria si innalzano e il loro vuoto è coperto da venti freschi e umidi che provengono dal mare, per cui arriva la pioggia di intensità fortissima, che dura per molto tempo. Durante il periodo invernale invece, la terraferma si raffredda notevolmente, mentre il mare rilascia il calore assorbito in precedenza, questo provoca un’ enorme zona di alta pressione sulla terraferma e di bassa pressione sul mare. Ciò comporta che le masse d’aria si spostano dalla terraferma verso il mare, generando venti secchi e particolarmente freddi. La velocità di questi venti occasionali sarà maggiore tanto quanto maggiore sarà la differenza di pressione tra la terraferma e il mare.