Il termine Maccartismo indica un particolare periodo nella storia degli Stati Uniti (1947-1954) caratterizzato da una intensa ed isterica campagna anticomunista e un’ossessiva paura di infiltrazioni comuniste nei vari settori della società, maturate nel contesto internazionale della guerra fredda.
Esso prende il nome dal senatore repubblicano Joseph McCarthy che nel 1947 istituì un Comitato per le attività antiamericane il quale aveva il compito di indagare sulle infiltrazioni comuniste all’interno dell’industria cinematografica. Le indagini portarono all’arresto di diverse personalità di Hollywood. Furono stilate liste nere di persone sospettate di svolgere attività antiamericane, che nutrissero simpatie per il comunismo o che avessero partecipato in passato a comizi socialisti. In queste liste compaiono i nomi, tra gli altri, di Charlie Chaplin, Jules Dassin e Joseph Losey. Molti registi dell’epoca fra cui Elia Kazan ed Edward Dmytryk, sotto le pressioni della commissione, furono costretti a denunciare i propri colleghi i quali in seguito alle accuse ebbero le carriere compromesse e, dunque, costretti a lavorare a produzioni di livello inferiore. “La caccia alle streghe” non risparmiava chiunque si discostasse dal conformismo dominante e colpì altri settori ed esponenti della vita culturale e artistica dell’epoca come lo scrittore Arthur Miller.
Il caso più clamoroso fu quello dei coniugi Julius e Ethel Rosenberg, immigrati ebrei, accusati di spionaggio a favore dell’URSS, successivamente arrestati dall’ FBI (estate del 1950) processati, condannati a morte ed infine giustiziati (19 giugno 1953) nonostante si fossero dichiarati sempre innocenti e malgrado l’ondata di protesta sollevatasi in tutto il mondo a loro favore.
Il maccartismo rappresentò anche uno strumento usato dalle élite conservatrici per tornare al potere dopo vent’anni di marginalizzazione dalla politica sfruttando la carta ideologica dell’anticomunismo. Esso viene ricordato come uno dei periodi più bui della storia americana del secondo dopoguerra in quanto diffuse nel paese un clima di intimidazione e conformismo che limitò la libertà di opinione ed ebbe ripercussioni sul sistema giudiziario riducendo la tutela dei diritti degli imputati.
Il Maccartismo ebbe termine nel 1954 quando Joseph McCarty fu estromesso dal senato per i suoi discutibili metodi d’indagine e dopo aver accusato anche altri gradi dell’esercito, in un contesto internazionale reso più disteso a seguito della morte di Stalin e della fine della guerra di Corea (1953).