L’energia eolica è largamente utilizzata fin dall’antichità, oggigiorno viene maggiormente sfruttata utilizzando gli aerogeneratori. Il compito di questi strumenti è quello di convertire la forza cinetica del vento in energia meccanica. I più comuni aerogeneratori sono costituiti da una torre di acciaio di oltre 50 metri, con due o tre pale di circa 20 metri ognuna; un aerogeneratore in media genera una potenza di 600 KiloWatt (kW), ovvero il fabbisogno energetico di 500 famiglie.
I principali vantaggi di un aerogeneratore sono quello di non produrre inquinamento atmosferico o delle falde acquifere, inoltre non comportano l’utilizzo di combustibile. L’energia prodotta viene detta “energia verde”. Questo tipo di energia negli ultimi anni risulta essere sempre più sostenibile in quanto è divenuta meno cara di quella da carbon fossile o da nucleare. L’unico svantaggio di questo sistema di produzione energetica è l’inquinamento acustico dovuto al movimento delle pale eoliche, anche se la tecnologia sta diminuendo sempre più questo fattore.
Le pale eoliche vengono costruite sia sulla superficie terrestre, nei cosiddetti “parchi eolici”, ovvero terreni in cui sono installati aerogeneratori collegati tra loro; sia in aeree marine a basso fondale (dai 5 ai 30 metri di profondità). Gli aerogeneratori installate in aree marine offrono vantaggi leggermente superiori di quelli installati sulla terraferma, in quanto a livello del mare le correnti di vento sono più forti e costanti. Queste zone marine ricche di aerogeneratori vengono chiamati “parchi eolici offshore”. Le nuove tecnologie stanno sperimentando nuovi aerogeneratori galleggianti in grado di essere ancorati in zone dove il mare è più profondo di 30 metri.