La modernizzazione del Giappone ha le sue origini in una minaccia proveniente dall’esterno. Nel 1853 il commodoro statunitense Perry sbarcò con le sue cannoniere nella baia di Uraga riuscendo ad imporre un trattato commerciale al Giappone il quale accettò la politica liberoscambista ma allo stesso tempo riuscì a fare in modo che il suo ruolo, in questo scambio, non fosse totalmente passivo. Iniziò cosi, dopo una guerra civile che vide uscire vittorioso il partito imperiale contro i signori feudali (shogun) e quindi la restaurazione del governo imperiale (restaurazione Meiji), un processo di ammodernamento delle strutture amministrative e sociali atte a far da ponte ad un’industrializzazione “guidata dall’alto”. Infatti la strada che portò il Giappone da paese arretrato a un paese dotato di una base industriale moderna non è nata, per cosi dire, attraverso un percorso lento e graduale secondo meccanismi di mercato tutti interni e di natura spontanea ma da un contatto con l’esterno che fece sentire alle elitè di potere giapponesi tutto il peso della loro arretratezza economica e altresì il rischio di colonizzazione ad essa collegata. La guerra dell’oppio tra Inghilterra e Cina (1839-42 e 1856-60), del resto, faceva presagire questo. La politica di modernizzazione-occidentalizzazione servì, con paradosso solo apparente, per difendere l’indipendenza e la tradizione dall’invadenza occidentale. Il ruolo svolto dallo Stato fu dunque fondamentale. Attraverso la creazione del ministero dell’Industria furono aperti stabilimenti per la filatura della seta, fondata una fabbrica di cemento, si avviò la produzione di tegole, vetri e prodotti chimici, si introdusse la filatura moderna del cotone e si impiantarono fabbriche per la produzione di birra, di zucchero, nonchè cantieri navali. Il settore che vide la crescita più importante fu quello tessile: seta greggia e filatura del cotone. Lo sviluppo di queste due produzioni, soprattutto della seta, fu davvero importante perchè permise al Giappone di esportare in misura tale da permettergli di poter pagare le importazioni necessarie alla trasformazione industriale. Per quanto concerne invece l’industria pesante questa era ancora insignificante alla fine del secolo. Prenderà avvio con la ripresa economica mondiale (1896) e con la conclusione, alla stessa data, della guerra contro la Cina. Infatti nonostante la vittoria conseguita il Giappone si vide costretto, a seguito dell’intervento di Russia, Francia, Germania, a restituire alla Cina parte dei territori da questa ceduti secondo un regolare trattato. La frustrazione di questo evento si rifletterà nella svolta militarista che il governo giapponese imprimerà alla propria modernizzazione con uno sviluppo poderoso dell’ industria pesante.
La modernizzazione del Giappone
