L’ESPANSIONE PERSIANA
A metà del secolo VI a.C. l’improvvisa espansione dell’impero dei Persiani, soggetti al potere senza limiti di un monarca divinizzato, toglie l’indipendenza alle città greche dell’Asia Minore, che sono state costrette a versare dei tributi e di accettare il governo di tiranni fedeli ai Persiani, pur mantenendo una certa autonomia amministrativa ed economica. I Greci considerano il modello politico e sociale della civiltà persiani, incompatibile con la propria mentalità libera. Nel 499-98 a.C l’indipendenza viene riconquistata temporaneamente da una ribellione generale iniziata da Aristagora, tiranno di Mileto, ma la città Ionia viene distrutta qualche anno dopo dai Persiani, che impongono nuovamente il loro dominio nella regione.
LA PRIMA GUERRA PERSIANA
Il re persiano Dario, deciso ad impedire alle città greche di sostenere ancora l’aspirazione delle colonie alla libertà, nel 490 a.C , organizza una grande spedizione contro Atene, consigliata anche dall’ex tiranno Ippia che si era rifugiato presso la sua corte. Ad Atene, nel frattempo, giunse Milziade. Egli trovò un importante appoggio nell’arconte Temistocle. L’anno seguente anche Milziade divenne arconte, tanto che poté finalmente stringere una forte alleanza con gli Spartani in chiave antipersiana.
Nel 490 a.C Dario riunì un’armata di decine di migliaia di uomini, imbarcati su più di cento navi da guerra sotto il comando del generale Dati e di Artaferne. I Persiani occuparono senza incontrare resistenza l’isola di Eubea, attraversarono le stretto braccio di mare che li separava dall’Attica e si sbarcarono a Maratona.
- La battaglia di Maratona:
Ad Atene non appena giunse la notizia dello sbarco dei Persiani , si riunirono i dieci strateghi e l’arconte polemarco (tra gli strateghi c’era Milziade). Un corriere sarebbe corso verso Sparta per chiedere l’invio di soldati, mentre l’esercito ateniese si sarebbe stanziato presso Maratona, per sorvegliare le mosse del nemico. Gli ateniesi occuparono una collina a ridosso dell’esercito persiano, i Spartani tardavano a giungere. Lo scontro fra Ateniesi e Persiani si sarebbe risolto senza la partecipazione di Sparta. Il generale Dati decise di attaccare , Milziade però lo prevenne, e l’urto della falange oplitica ateniese prese di sorpresa i Persiani, tanto che Dati fu costretto a ordinare la ritirata verso il mare. Tentò allora l’ultima carta, quella di attaccare Atene via mare. Ma Milziade e le sue truppe fecero ritorno in città lo stesso giorno della battaglia, e quando Dati vide gli opliti di Maratona schierati alle porte di Atene, consapevole dell’impossibilità della vittoria, decise di abbandonare la Grecia.
LA SECONDA GUERRA PERSIANA
Milziade, caduto in disgrazia, viene esiliato da Atene. Temistocle era convinto di poter contrastare i Persiani solo allestendo una grande flotta, che consentiva alla città il controllo del mare e delle isole. Egli riuscì a far prevalere la propria posizione contro la fazione dell’aristocratico Aristide, il quale si preoccupava che i ceti più umili potevano reclamare un maggior peso politico.
Il re persiano Serse, figlio di Dario, per vendicare la sconfitta, allestisce un’immensa armata terrestre e navale con cui nel 480 a.C invade la Grecia. Nonostante la defezione di importanti città, Atene un’ampia alleanza ellenica. La tenace e leggendaria resistenza di un piccolo contingente spartano al passo delle Termopoli, guidati dal re Leonida, non impedisce ai Persiani di occupare e devastare l’Attica, mentre gli Ateniesi si rifugiarono sulle isole e le truppe di terra si concentrarono presso Corinto. Temistocle riesce a mettere le veloci “triremi” ateniesi in condizione di affrontare la battaglia navale in posizione favorevole presso l’isola di Salamina e distruggere gran parte della pesante e lenta flotta persiana. Serse ritorna in Persia, lasciando le truppe terrestri a continuare la guerra, ma nel 479 a.C. a Platea, in Boezia, la falange oplitica guidata dallo spartano Pausania sconfigge anche l’esercito persiano. Quasi contemporaneamente la flotta ateniese riesce ad acquisire il controllo dell’Ellesponto, passaggio strategico tra Grecia e Asia. Il successo dei Greci consento loro di liberare tutte le colonie.