Sebbene si pensi che una nazione crei il proprio Stato, è vero il contrario, come dimostra la storia della nascita delle prime nazioni. La fine del medioevo fu il periodo in cui emersero alcuni degli Stati delle nazioni più importanti dell’Europa occidentale. Nel 1500 Inghilterra, Scozia, Francia, Spagna e Portogallo avevano forme non molto diverse da quelle odierne e molti dei loro abitanti provavano sicuramente un certo senso di nazionalità. Con Alfredo il grande in Inghilterra e Ugo Capeto in Francia, nacquero le prime importanti monarchie della Storia di queste due Nazioni. La Francia rimase feudale più lungo dell’Inghilterra, perché in essa non esisteva la tradizione di una monarchia nazionale al di sopra di tutti gli uomini, alla quale essere devoti, indipendentemente dagli obblighi nei confronti di altri feudatari. Tuttavia, i capetingi ottennero molti successi, ed ebbero molti seguaci. A lungo in Inghilterra avanzarono pretese che, spesso, sfociarono in guerre fra le due monarchie. Fra il 1337 e il 1453 Inghilterra e la Francia combatterono la cosiddetta “Guerra dei Cent’anni”. Questi conflitti furono molto importanti perché rafforzarono la posizione dei rispettivi re, in particolare in Francia, e fecero nascere nei due Stati un sentimento patriottico. Alla fine perse l’Inghilterra, nonostante le grandi vittorie ad Azincourt e Crécy. Nel 1500, il re inglese non possedeva quasi più terre con sul continente. Ma la Francia riportò comunque le ferite più gravi perché i combattimenti ebbero luogo sul suo territorio. Nel 14º secolo San Giorgio, un personaggio misterioso che probabilmente non uccise alcun drago, divenne il patrono d’Inghilterra; da allora i soldati aggiunsero la sua croce rossa sul mantello. In quel periodo furono scritte le prime storie sulla nazione e sugli eroi del passato. Uno dei personaggi storici da ricordare è Giovanna d’Arco, eroina nazionale francese del 15º secolo. All’epoca, forse, non tutti i francesi conoscevano le sue gesta, ma distanza di tempo sarebbe diventato una santa è una leggenda. Il tardo medioevo fornì un forte senso di identità nazionale. Alcune delle leggende storiche iniziarono a diventare famose e furono scritte non più in latino, ma nella lingua del volgo, in modo da poter essere comprese senza difficoltà da tutto il popolo. Anche quest’aspetto diede una grande forza all’idea di nazionalità.
In Spagna la struttura di Stato si sviluppò molto lentamente e, nel 1500 non era ancora un regno, in contrasto con il sentimento popolare che si era affermato molto rapidamente. Ciò accadde perché la Spagna era nata dalla riconquista del paese da parte del mondo cristiano, conclusasi con la sconfitta e la cacciata degli Arabi e dei Berberi dal Paese.
Diversamente andò per Paesi come l’Italia e la Germania. Anche se alcuni popoli si sentivano italiani o tedeschi, in quanto parlavano la stessa lingua, ritenevano che ciò non avesse nulla che fare con il governo. L’Italia era per molti solo un’espressione geografica. Il Papa, in quanto capo della Chiesa, aveva una posizione europea particolare, ma fra i prìncipi italiani era solo uno dei tanti sovrani. Esercitava il potere temporale, distinto da quello spirituale di capo della Chiesa, sul suo regno indipendente. La Germania era ancor più complessa; in quel tempo fallivano sempre tentativi di creare una struttura centralizzata nella quale l’imperatore sarebbe stato più re che feudatario. Così i tedeschi rimasero un popolo che parlava diverse versioni di una stessa lingua, ma era soggetta all’arcivescovo di Magonza, o all’Elettore di Baviera, oppure sottomesso a centinaia di altre unità sovrane.
Certamente nell’Europa occidentale le guerre svolsero un grande ruolo nella creazione delle nazioni. Prima dell’avvento della polvere da sparo, i combattimenti avvenivano principalmente fra cavaliere in armatura, le cui vittorie erano favorite dalla costruzione di castelli concepiti per resistere agli assedi. Poi, l’utilizzo da parte del nemico di arcieri mostrarono che il cavaliere in armatura non era invincibile. Ma era altrettanto vero che mantenere un numero sufficiente di arcieri per creare una difesa risultava essere estremamente oneroso. Non così tanto lo era ingaggiare mercenari, cioè soldati che combattevano per denaro. Al contempo nacquero le prime pistole, all’inizio piuttosto rozze e fragili, ma che ben presto sarebbero diventate armi in grado di sfondare una armatura e di buttare giù i muri, e non ci volle molto perché le armi da fuoco europee diventassero le migliori al mondo. I giorni nella vecchia aristocrazia indipendente, barricata all’interno dei castelli, volgeva al termine. I feudatari potevano ancora esercitare il potere, ma attraverso i re e per le funzioni loro delegate. Il processo fu lento, ma gradualmente le rivolte dei baroni, che spesso avevano messo in difficoltà o addirittura sottomesso i re, (gli inglesi dovevano a una di queste il grande documento costituzionale, la Magna Carta), divennero sempre più rare. La guerra stava assumendo un carattere nazionale, il che implicava un costante aumento dei suoi costi e il finanziamento bellico da parte di un unico grande Stato.